GESTIONE DEI RIFIUTI AZIENDALI

Consulenze tecniche per la corretta gestione dei rifiuti pericolosi e non, in azienda, ai sensi del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.

La definizione normativa di rifiuto in Italia è data dall’art. 183 del D. Lgs. 3 aprile 2006 n. 152, cosiddetto Testo unico ambientale: “Qualsiasi sostanza od oggetto di cui il detentore si disfa o abbia l’intenzione o abbia l’obbligo di disfarsi” dove per detentore si intende il soggetto che ce l’ha in carico (non si intende quindi solo un soggetto che produce originariamente il bene, ma anche chi avendolo in carico decida di disfarsene e quindi lo avvia ad operazioni di smaltimento o recupero).

Classificazione dei rifiuti

Il D. Lgs. n. 152/2006 e s.m.i. classifica i rifiuti:

  • Secondo l’origine (rifiuti urbani e rifiuti speciali);
  • Secondo le caratteristiche di pericolosità (rifiuti pericolosi e non pericolosi).

Sono rifiuti urbani, per esempio quelli provenienti da civili abitazioni, dallo spazzamento della strada o della pulizia delle aree verdi, mentre sono rifiuti speciali, tutti quelli provenienti da attività industriali, agricole, artigianali, commerciali, ecc.

Rientrano tra i rifiuti pericolosi quelli che presentano una o più caratteristiche di pericolosità (esplosivo, comburente, tossico, infiammabile, irritante, nocivo, cancerogeno, infettivo, sensibilizzante, ecc.). È importante sottolineare a questo punto che il lavoratore, così come le altre figure aziendali, debbano effettuare dei corsi di formazione sulla salute e sicurezza in base al tipo di rischio ai sensi del D.Lgs. 81/08 e s.m.i. e Accordo Stato Regioni del 21/12/2011.

Corretta gestione dei rifiuti

La Commissione Europea ha stabilito che la corretta gestione dei Rifiuti deve rispettare una precisa gerarchia di azioni, la quale segue un ordine dettato dal livello di priorità e sostenibilità ambientale (all’art. 179 al comma 1 del D.Lgs. 152/2006):

  • Prevenzione;
  • Preparazione per il riutilizzo/riuso;
  • Riciclo;
  • Recupero di altro tipo, per esempio il recupero di energia;
  • Smaltimento.

Secondo tale principio la prevenzione deve essere attuata favorendo la riduzione della produzione e della pericolosità dei rifiuti e facilitandone il riutilizzo, il riciclo e altre operazioni di recupero. In questo senso è utile anche mettere in atto lo standard ISO 14001 – Sistema di Gestione Ambientale, il quale oltre a ridurre i rischi ambientali e a diminuire in gli sprechi, il suo particolare vantaggio è quello di beneficiare le aziende con agevolazioni nelle procedure di finanziamento.

Registro rifiuti

I produttori di rifiuti hanno l’obbligo di tenere un registro di carico e scarico su cui devono annotare le informazioni sulle caratteristiche qualitative e quantitative dei rifiuti e tutte le informazioni contenute nel registro sono rese disponibili in qualunque momento all’autorità di controllo che ne faccia richiesta.

Ricordiamo infine che i produttori e i detentori dei rifiuti, ai sensi dell’art. 188 del D.lgs. 152/06, sono obbligati a consegnare i rifiuti ad un raccoglitore autorizzato o ad un soggetto che effettui le operazioni di recupero o smaltimento.

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